martedì 7 maggio 2013

A furia di guardarmi dentro mi è venuto il torcicollo

Io ho due amiche eccezionali, le migliori del mondo. Sono sorelle e ci conosciamo ormai da tempo immemore. Budda e Buddina conoscono a memoria tutti i miei difetti, me li elencano tutte le volte che ci vediamo (nel caso io debba dimenticarmene qualcuno) e continuano a volermi bene. Qualcuno di quei difetti magari col tempo è scomparso, ma io con loro fingo che ci sia ancora perché ho paura che non mi riconoscano. Budda e Buddina mi consentono di credere ancora nei miracoli, esse riescono ad avere relazioni stabili con gli uomini in modo del tutto naturale e senza sforzo. Casa loro è sempre stata luogo di culto per quelle come me che ormai hanno perso la fede, così spesso io e le altre pecorelle smarrite ci rechiamo in processione al Vomero nella speranza di essere irradiate dalla loro Buddità. Hanno il dono della preveggenza e sono sufficienti pochissimi indizi per decretare l’esito di una storia, esito che nel mio caso è diventato quasi un mantra: Leva mano! Mi ascoltano, vaticinano dall’alto di Loro Eminenza, La coppia e mi infliggono la penitenza: devi fare capa e cesso!(Espressione celestiale che sta per”devi soffrire per un po’ ”)e passerà! Quando, non curante delle loro infallibili previsioni, qualcuno mi spezza il cuore, io glielo porto come una reliquia, porgo loro ago e filo e loro ne ricuciono pezzettino dopo pezzettino e nel frattempo parlano, parlano e parlano…mi riparano il cuore, ma frantumano in mille pezzi qualcos’altro… Budda e Buddina hanno pochi comandamenti, ma difficili da rispettare. Il primo è “non gliela darai prima che siano passati 3 mesi”. Budda e Buddina si sono fidanzate nella notte dei tempi e gli sfugge che nel frattempo la liturgia sia un po’ cambiata , in 3 mesi ci si conosce, si fidanza, si sposa e si separa, in tre mesi si trova il tempo di farsi le corna, in tre mesi si amministrano tutti i sacramenti. Nel nostro gregge c’è una piccola donna dotata di titanica caparbietà e gigantesca determinazione: Minù. Minù è stata sballottata come una pallina da una relazione all’altra, da un letto ad un altro. Stanca di palleggiare, ha riversato tutto il suo zelo nella religione ed è diventata la più fervente delle credenti. Ha fatto del 1° comandamento il suo credo e ha sacrificato sull’altare della castità voluttà e concupiscenza. Poi le sue preghiere sono state esaudite ed è arrivato Sbarbatello. Minù e Sbarbatello hanno cominciato la trafila: caffè, cena, telefonate, messaggini ad ogni ora...,regalini, ma stavolta niente sesso. Minù era in estasi, seguendo pedissequamente le prescrizioni religiose delle due sacerdotesse, aveva ottenuto l’agognato amore eterno; Sbarbatello, all’oscuro del culto misterico, aveva provato qualche volta a convolare, ma poi si era arreso e aveva deciso di rispettare i tempi della sua amata … e oltre! Sì, perché alla scadenza dei tre mesi, quando Minù scalpitava per coronare il suo sogno d’amore, l’unico piacere della carne che sembrava interessare a Sbarbatello era quello della tavola. E non si contavano più i pellegrinaggi, le preghiere, gli atti di dolore, i voti e i fioretti: si scoprì che Sbarbatello aveva gravi problemi sessuali e il disinteresse dimostrato da Minù ne aveva fatto la sua donna ideale. Se Minù non avesse dato ascolto alla parola dellE Signore, avrebbe scoperto nel giro di una settimana che il suo amato era un angelo, nel senso che non aveva sesso. Minù si trovò di fronte ad un bivio: poteva tenersi Sbarbatello rinunciando ai piaceri carnali o ritornare al consueto bungee jumping infernale . Fortemente provata da questa esperienza mistica, contro il parere di Budda e Buddina, lasciò Sbarbatello nel Regno dei Cieli e riprese il suo cammino peregrino alla ricerca di qualcuno che fosse sì un angelo, ma indemoniato a letto!